martedì 4 dicembre 2012

Sogno un partito normale (di centrodestra)

La vittoria di Bersani alle primarie del PD e la conseguente mancata rivoluzione renziana, hanno lasciato tutto come prima, ora la carta del rinnovamento della politica italiana può giocarsela il centrodestra, il problema è capire come.
Chi fa politica sul territorio sa che con il simbolo del PDL al mercato non si può più andrae, vi è da parte degli elettori una rigetto a priori, anche quando è rappresentato sul territorio da brave persone. Troppi scandali, troppo fango, troppi ladri, nani e ballerina l'hanno accompagnato in questi anni. Non c'è altra via che chiudere questa esperienza e aprirne una nuova.
Alfano e la nomenklatura potrebbero guidare il "restaurato" (con nome e simbolo nuovi) PDL? In teoria sì, ma in pratica? Ho i miei dubbi, in questo ultimo anno è mancato tutto: visione politca e capacità operativa. Non sappiamo più chi siamo, cosa vogliamo, dove andiamo. Persi in un dibattito interno inesistente e schiacciati tra il montismo romano e l'antimontismo di piazza.
Il ritorno di Berlusconi, per qualcuno ancora il migliore sulla scena politica, non può certamente rientrare nella categoria della novità; a meno che non stravolga il suo modus operandi e crei un nuovo soggetto politico con il solo scopo di eliminare l'attuale impresentabile nomenklatura del PDL, facendo il padre nobile di questo nuovo partito e lascinado che viva come un partito normale e non come uno carismatico. Sarebbe bello, ma ci crederò solo quando lo vedrò.
La terza via è quella più difficile, ma senza dubbio la più affascinante: un soggetto politico completamente nuovo. Che prenda il buono del PDL, ovvero lo spirito di unire le destre in un unico grande partito di ispirazione anglosassone e lasci il cattivo, ovvero un partito fatto a caste, non scalabile, dove i militanti non hanno voce in capitolo e per giunta con una classe dirigente culturalmente impreparata.
L'Elefante simbolo del Grand Old Party (GOP)
il Partito Repubblicano americano
Quello che sogno è un grande partito di centrodestra: europeista nella visione, conservatore nei principi, riformista nell'azione, liberale in economia, federalista nella sua organizzazione e soprattutto "normale" nella sua gestione.
Per realizzare questo sogno c'è bisogno di qualcuno che dia la scossa, che accenda una miccia, il resto verrà da se. Mi rivolgo ai Cattaneo, alle Meloni, ai Crosetto (per restare nel PDL), ma anche a tutti quelli che oggi ne sono fuori, perché dovrà essere il partito di tutti i liberal-conservatori italiani, quindi ai Giannino, ai Mariniello, ai Falasca e ai tanti altri che in questi anni hanno lavorato per un centrodestra normale come vi è nel resto del mondo occidentale.
E allora non si abbia paura di lasciare a casa il proprio ego, si abbandoni la difesa ad oltranza del proprio orticello e ci si sieda ad un tavolo per costruire questo nuovo partito, qui c'è in gioco qualcosa di più grande e di più nobile di cui l'Italia ha disperatamente bisogno! E ricordate che ad impedirlo non c'è il muro di cemento armato dell'apparato del Partito Comunista che ha fermato Renzi, ma una parete di rocce disegnate su un cartongesso, che con un pugno viene giù: ridate una speranza all'Italia, abbiate il coraggio di dare questo pugno!

martedì 27 novembre 2012

Tra la paura e la speranza: tocca a noi!


Ci siamo, è arrivato il momento di guardare avanti senza paura di lasciare ciò che abbiamo, perché ciò che abbiamo non ci servirà nel viaggio che ci aspetta.

Il centrodestra italiano così come l’abbiamo conosciuto negli ultimi vent’anni è arrivato al capolinea: si scende!

Finisce la stagione del leaderismo spinto e si riapre quella dei partiti, quelli veri, fatti di persone che hanno un’idea di Paese e lavorano per realizzarla, senza guardare a quello che gli verrà in tasca ma con la consapevolezza di essere parte di un grande progetto.

Ci aspetta una stagione dove andrà avanti chi saprà mettere da parte la propria visibilità personale per dedicare energie al progetto politico.

Abbiamo bisogno di un tavolo dei conservatori (in accezione anglosassone) dove si siedano tutti quei movimenti politici moderati, d'ispirazione liberale e che si riconoscono nei valori e nella Carta del Partito Popolare Europeo:democrazia, sussidiarietà, solidarietà, famiglia, libertà civili ed economiche, diritto alla crescita e allo sviluppo di tutti i cittadini d'Europa.

Che esca da quel tavolo l’agenda del futuro centrodestra, che si dia vita ad un partito unico leggero e dinamico, con una vera democrazia interna poggiata sulle elezioni primarie, dove non si abbia paura di confrontarsi, anche duramente, ma dove poi si abbia la capacità di sintetizzare una linea politica e indicare la direzione da seguire.

O così o nulla, le alternative sono l’ideologismo della sinistra, il populismo di Grillo, il villaggio vacanze per tedeschi di Monti.

Chi vuole un’Italia forte e protagonista in Europa si prepari ad abbandonare ciò che ha… non ci sarà un nuovo “messia” del ’94, l’unica cosa su cui potremo contare siamo noi stessi!

Dobbiamo ridare una speranza al nostro Paese, avanti, senza paura!

giovedì 11 ottobre 2012

La sfida è lanciata: puntiamo alla Terza Repubblica!

Dopo l'evento di Mareno di Piave (TV) di domenica 7 ottobre organizzato dagli impudenti formattatori, di cui faccio parte, indietro non si può più tornare, la sfida per il nuovo centro destra è lanciata.

Il bello (e difficile) viene ora: in questi mesi che ci separano dal voto politico tutti quelli che hanno a cuore il centrodestra italiano e credono nei valori della liberal-democrazia europea devono avere il coraggio di mettere da parte i personalismi e unirsi in una battaglia per definire le nuove regole del gioco.

La sfida viaggia su due binari, quello del partito e quello del Paese. Sul fronte partito l'obiettivo è ottenere una struttura snella, trasparente e che premi il merito; sul fronte Paese dobbiamo riprendere il cammino interrotto nel 2006 verso la "rivoluzione liberale", anche qui il merito (vero, non a parole) deve rappresentare un cardine.

O si cambia combattendo tutti insieme o non sarà solo il centrodestra a rimetterci ma tutto il Paese. Oggi non c'è più posto per pavidi e paraculo, il tempo di questa classe dirigente è scaduto, oggi è il tempo della battaglia, senza timore di perdere il poco che si ha perché quello che ci attende è qualcosa di più grande e migliore!

Io ci credo e combatto, voi siete con me?

giovedì 17 maggio 2012

Lettera aperta al Sindaco Mazzurana sulla partecipazione


Egregio Signor Sindaco
del Comune di Pessano con Bornago

Pessano con Bornago, 12/05/2012

Oggetto: lettera aperta sulla partecipazione

Egregio Signor Sindaco,
riscontro la Sua comunicazione pervenutami ieri, venerdì 11 maggio.

Attesto con rammarico che anche quest’anno non ci sarà la possibilità di confrontarci preventivamente sul Bilancio del nostro comune, anche quest’anno ci chiamerete a commentare un documento già deciso, nonostante gli appelli, gli inviti e le solite chiacchiere di chi preferisce trincerarsi dietro un velo di ideologia che non può esiste e che gli elettori hanno dimostrato chiaramente di non sopportare più.

Da gennaio chiedo un confronto sull’IMU, per la quale ho chiesto l’applicazione dell’aliquota minima sulla prima casa, facoltà concessa ai Comuni, che possono decidere di mantenere l’aliquota prevista nel Decreto del Governo, aumentarla, ma anche, appunto diminuirla.

L’ho proposto  ai Capigruppo, l’ho ribadito in Consiglio Comunale e mi avete detto che non era la sede adatta, che avremmo dovuto farlo in Commissione Bilancio; così l’ho chiesto alla Commissione e voi me l’avete negato, dando la colpa a qualche intervista sulla stampa, rinviando il tutto a dopo che la Giunta l’abbia già deliberato, perché in fondo, secondo voi, prima o dopo non cambia nulla.

E invece cambia, anche in modo sostanziale! Come si fa a discutere su una decisione già presa? Come pensate che noi si possa portare il nostro contributo se ci negate di farlo nelle sedi e con le modalità opportune?

Paura del confronto?!?

Perché, signor Sindaco, dirsi deluso del fatto che noi, membri dell’opposizione, si osi parlar male della vostra gestione finanziaria sulla stampa?  L’ho trovato, francamente, un atteggiamento infantile, di chi predica trasparenza e poi vuole decidere tutto nelle segrete stanze e non ammette che qualcuno possa criticare il vostro operato. Un’intervista, dove peraltro noi ci dichiariamo pronti a confrontarci , ma evidentemente è una disponibilità che non vi interessa. E se il problema sono i contenuti di quello che abbiamo detto e lei reputa che non siano veri, ci quereli, anzi, la invito a querelarmi se ho detto falsità a mezzo stampa!

E le dirò di più, la sua lettera mi ha dato tanto la sensazione di un non so che di ricattatorio, quasi a voler dire che chi parla con i giornali perde il diritto a confrontarsi nelle sede istituzionali, dove le ricordo siamo stati tutti eletti con voto popolare.
Lei ci vorrebbe zitti, questo è il problema, come i regimi vogliono zitti i loro oppositori: sappia che ha già perso in partenza.
Distintamente,
Alberto Villa
La lettera del Sindaco alla quale rispondo pubblicamente
L'articolo sulla Gazzetta della Martesana del 18 aprile 2012 che ha "deluso" il Sindaco

martedì 7 febbraio 2012

Villa: in campo per riavviare il PDL

CONGRESSO PROVINCIALE PDL 12-02-2012
CANDIDATO: ALBERTO VILLA

"RIAVVIA IL PDL"

Abbiamo ritenuto fosse nostro dovere contribuire a questa fase congressuale per rilanciare il Popolo della Libertà nella Provincia di Milano e lo abbiamo fatto con grande entusiasmo, convinti che la partecipazione sia un diritto ma soprattutto un dovere per coloro che hanno a cuore il bene della propria comunità, del proprio territorio e del proprio Paese.
I motivi per i quali ci siamo candidati, di fronte alle difficoltà congiunturali e strutturali nelle quali sta implodendo l'attuale sistema politico, si possono riassumere nelle parole pronunciate da Angelino Alfano: "Abbiamo annunciato una campagna di adesione e di tesseramento al Pdl basata su due grandi principi: che tutti gli incarichi devono essere radicati dal basso non ci devono essere leader locali indicati da qualcuno in alto e poi che ci deve essere la più ampia partecipazione democratica possibile. Non ci possono essere i "signori delle tessere".
Abbiamo deciso di metterci la faccia, ma anche il cuore e tutte le energie dei nostri giovani anni perché crediamo che sia possibile ritrovare nel PdL quei valori fondanti della rivoluzione liberal democratica avviata da Silvio Berlusconi e che noi da sempre sosteniamo. Siamo giovani ma riteniamo che l'essere giovane, come l'essere donna, non sia motivo di merito e dunque siamo contrari a quote e poltrone attribuite secondo criteri di genere o d'età: ai cittadini non interessa se a governarli sia un giovane, una donna o un uomo bensì se chi li governa sia bravo e onesto.
Attorno a noi si sono riuniti per sostenerci amici e militanti del PdL di ogni età che come noi hanno fiducia e sperano in un partito che sappia con i suoi dirigenti essere esempio di rigore, meritocrazia, correttezza, coerenza, onestà.
Ci confronteremo sulle idee, consapevoli della forza delle nostre in un'ottica di confronto virtuoso e non di scontro. Attendiamo fiduciosi che arrivi domenica, contenti che le regole del gioco siano state rispettate e che senza inciuci i congressi non siano stati rinviati.



ALBERTO VILLA
Candidato al congresso provinciale del Pdl

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